La Rabbia

La Rabbia è una malattia infettiva causata da un virus della famiglia Rhabdoviridae, che si trasmette principalmente mediante il morso, o comunque il contatto tra saliva infetta e sangue. Per questo motivo la malattia può colpire tutti i mammiferi, ma i principali serbatoi della sua trasmissione sono i carnivori, in Europa soprattutto la volpe rossa e i pipistrelli. Ultimamente la malattia è tornata in Italia, che era considerata indenne dal 1997, a causa della migrazione nei nostri boschi della volpe rossa, proveniente da Paesi confinanti non indenni come la Slovenia. Attualmente è in corso un programma di vaccinazione delle volpi per mezzo della disseminazione di esche nelle zone montane.

La rabbia è una malattia mortale, incurabile, per cui esiste un rigido sistema di sorveglianza, non solo territoriale, ma anche riguardo alle movimentazioni di animali fuori dal Paese; per questo quando dobbiamo fare il passaporto al nostro cane o al nostro gatto per portarlo all’estero, dobbiamo obbligatoriamente identificarlo mediante microchip (cosa che, in Italia, è già richiesta per legge per tutti i cani residenti nel territorio, e fortemente consigliata per i gatti) e vaccinarlo per la rabbia almeno 21 giorni prima della partenza.

Ci si deve inoltre informare in base al Paese in cui si intende portare l’animale, perché può essere richiesta  anche una titolazione del titolo anticorpale dell’animale, da eseguirsi con un certo anticipo prima del viaggio. Cos’è il titolo anticorpale? Siccome quando un animale viene vaccinato, gli si inocula niente meno che il virus della malattia in questione, morto (vaccino spento) o parzialmente inattivato (vaccino vivo attenuato), gli viene causata la formazione di anticorpi per la malattia, che inizialmente sono “a breve termine”, e costituiscono la risposta immediata dell’organismo all’infezione. Per avere la creazione di anticorpi “a lungo termine”, cioè specifici per quella malattia e che restano protettivi per un lungo periodo di tempo (la durata del vaccino per la rabbia è infatti di 11 mesi), è necessario attendere, appunto, i 21 giorni previsti per legge dopo il vaccino prima di movimentare l’animale. I Paesi che richiedono la titolazione anticorpale fondamentalmente vogliono la “prova” che questi anticorpi protettivi si sono formati, e quindi richiedono che, prima della partenza, sia eseguita dal proprietario un’analisi del sangue dell’animale, con ricerca appunto di questi anticorpi specifici. Il momento in cui quest’analisi va eseguita e le modalità (per esempio solo in laboratori d’analisi certificati) variano da Paese a Paese e per questo è fondamentale informarsi preventivamente anche contattando la propria ASL di residenza per chiedere informazioni specifiche.

N.B.: Se il cane non rispetta le normative vaccinali può essere SEQUESTRATO dalle autorità competenti!

Anche in Italia vi sono delle zone in cui è obbligatoria la vaccinazione antirabbica; in particolare, in Veneto è obbligatoria in tutto il territorio tranne le province di Padova, Rovigo e alcune zone della provincia veneziana; quindi, attenzione perché se si vuole portare il cane in montagna, nella provincia di Belluno è obbligatoria la vaccinazione antirabbica 21 giorni prima della partenza. Cito in particolare le zone montane perché, ovviamente, c’è anche più rischio di incontrare volpi, magari nel corso di una passeggiata nel bosco.

La rabbia ha incubazione anche di 15 mesi, ed è mortale anche per l’uomo; il virus si replica a livello muscolare, poi intacca il sistema nervoso e attraverso questo raggiunge le ghiandole salivari, attraverso cui si trasmette (morso). Un animale infetto è eliminatore del virus solo nell’ultimo periodo della sua vita, in cui diventa anche tendenzialmente più aggressivo e incline a mordere (mai avvicinare un carnivoro selvatico o un cane sconosciuto nelle zone a rischio!!!).

Anche per questo motivo, se un cane morde un altro animale o l’uomo, si deve denunciare all’ASL di competenza, che tiene l’animale in quarantena per un periodo stabilito per verificare che non sia infetto e non manifesti sintomi rabidi.

Cosa fare se si viene morsi da un cane o una volpe in una zona a rischio? Non perdere la calma, sciacquare subito la ferita in acqua corrente per almeno 15 minuti (anche sotto il rubinetto o in un torrente se si è in un bosco), e recarsi rapidamente al pronto soccorso segnalando l’accaduto;  lì se necessario verrà praticata subito la vaccinazione post contagio. Se non si indugia inutilmente il rischio di contrarre la malattia per l’uomo è molto basso.

Il miglior sistema che hanno comunque i cittadini per debellare la malattia in Italia, è quello di vaccinare tutti i carnivori domestici, in particolare quindi cane, gatto e furetto, soprattutto se si prevede di spostarli da casa e se hanno contatto con l’ambiente esterno.

Dr.  Paola Salata